Esulta il Wwf: «Il Tar ha sospeso la caccia a settembre»

TERAMO – Su ricorso del Wwf Italia, il presidente del Tar Abruzzo ha sospeso per un mese il calendario venatorio della Regione Abruzzo. Secondo quanto riportato dall’associazione venatoria la decisione è stata assunta sulla base di «condizioni di estrema gravita e urgenza tali da non consentire l’avvio della stagione di caccia», almeno per le date previste per il mese di settembre, fino all’esame collegiale del ricorso che è stato fissato per il 28 prossimo. In attesa della trattazione in giudizio, il Tar ha ritenuto di accogliere la richiesta di misure cautelari monocratiche, avanzata dal Wwf, per impedire con l’apertura della caccia, il verificarsi di effetti irreversibili sulla fauna. Luciano Di Tizio, delegato regionale del Wwf Abruzzo ha dichiarato: «Abbiamo dato la possibilità alla giunta D’Alfonso-Pepe di lavorare serenamente nei primi due anni dopo l’insediamento in Regione, con la speranza di vedere finalmente realizzati i doverosi compiti di un pubblico amministratore che deve occuparsi di tutela e gestione della fauna selvatica nell’interesse collettivo e non soltanto a favore della minoranza dei cacciatori: purtroppo questo salto di qualità non è avvenuto. I politici di oggi stanno dimostrando lo stesso spregio del nostro patrimonio ambientale già palesato da quelli di ieri. Eppure il Wwf, prima che il calendario venatorio fosse approvato, aveva sottoposto all’attenzione della Regione Abruzzo alcuni punti di modifica che avrebbero potuto ridurre l’impatto ambientale della caccia semplicemente riconducendo il calendario nei limiti imposti dalla normativa e dal parere Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale». Il Wwf adesso chiede la Regione Abruzzo e gli Atc mettano in atto tutte le azioni necessarie al fine di informare i cacciatori della situazione determinatasi a seguito della decisione del TAR Abruzzo. Spetta infatti proprio a Regione e ATC impedire, così come stabilito dal giudice amministrativo, l’esercizio della caccia in Abruzzo. «È ora importante – conclude Claudio Allegrino, coordinatore regionale delle guardie ambientali del Wwf – far rispettare quanto disposto dai giudici del TAR. Almeno a settembre non si potrà andare a caccia. L’azzeramento delle Polizie Provinciali, che si occupavano in maniera specializzata della vigilanza venatoria, rende più difficili i controlli, ma occorrerà accentuare gli sforzi delle altre forze di polizia, a cominciare dal Corpo Forestale dello Stato, e delle guardie volontarie perché venga imposto ovunque in Abruzzo il rispetto della legalità».